9 Novembre 2018
Tribunale di Velletri

Verso una giustizia di comunità

Lo scorso 9 novembre 2018, il Tribunale di Velletri ha aperto le sue porte ad un pomeriggio di studio e riflessione sulla Giustizia Riparativa al quale ho partecipato con estrema gioia, coniugando ormai irrinunciabilmente il mio essere avvocata e mediatrice penale.

Un luogo funzionalmente dedicato al Giudicare, un Palazzo di Giustizia, si è fatto contenitore per qualche ora di uno spazio di pensiero che ha il sapore di una rivoluzione dolce, non violenta, nella risposta al reato.

Potete rivedere gli interventi del convegno a questi link: prima parteseconda parte

 

3 Incontri Formativi 2018
Il 18 Ottobre, 8  e 28 Novembre
presso la Sala Lombardia in via Gallicciolli, 4 a Bergamo dalle ore 9.00 alle 13.30.

Riprendono con l’autunno le attività dello studio legale, una serie di impegni dedicati alla riflessione ed al dialogo intorno ai temi della violenza domestica e della violenza di genere.

Il 18 ottobre sarò ospite dell’Azienda Territoriale Sanitaria di Bergamo, da anni impegnata nell’agevolare il dialogo tra i soggetti che compongono le reti territoriali antiviolenza in vista dell’elaborazione di buone pratiche condivise.

In una sorta di continuum con il piano clinico, terreno sul quale la Dott.ssa Chantal Podio evidenzierà quali insegnamenti si possono trarre dall’esperienza degli uxoricidi, illustrerò il tentativo, compiuto sul piano giuridico/istituzionale, di riflettere sul fenomeno del femminicidio da una prospettiva nuova, quella “autoptica”.

I numeri confermano la percezione collettiva di assistere ad un massacro, una sorta “guerra civile di genere”: circa 150 casi all’anno in Italia, secondo i dati raccolti dal Ministero dell’Interno nel 2017, per un totale di circa 600 omicidi negli ultimi quattro anni, con un incremento rilevato dal Dossier di ferragosto del Viminale degli omicidi di donne, pur a fronte del decremento complessivo dei reati e degli omicidi in genere.

Sono numeri che raccontano di una inadeguatezza dell’attuale sistema statuale di protezione delle donne e che suggeriscono di riflettere in una dimensione più ampia, di esperienze comparate.

Ecco che allora diventa suggestiva l’analisi degli esiti di un gruppo di studio che ha applicato a 20 sentenze italiane di “femminicidio”, una metodica di analisi post mortem mutuata dal mondo anglosassone.

Parlerò di Domestic Homicide Review e di come il tentativo di adattare la procedura anglosassone al sistema italiano significhi sperimentare un terreno di indagine davvero innovativo nell’esperienza italiana; significa non concentrarsi solo sull’autore di reato, sulla sua biografia e sulla sua condotta, ma porre il focus sulla vittima, sulle sue relazioni amicali e familiari,  e ciò per appurare se qualche disfunzione si sia verificata nella rete di protezione della donna e, in caso affermativo, in quale punto si sia annidiata.

Il modello di studio DHR è espressione di un approccio al fenomeno del femminicidio di tipo olistico, che promuove la compenetrazione di professionalità diverse per una risposta integrata alla lotta per l’eliminazione della violenza contro le donne e la violenza domestica in perfetta adesione alle previsioni dell’art.1 lett. e) della Conv. Istanbul.

Si tratta di una buona pratica internazionale che stimola una “comparazione di ritorno” anche rispetto a modelli di contrasto e di prevenzione della violenza domestica diversi da quelli che, pur virtuosamente, caratterizzano il nostro sistema di rete.

Si parlerà del Metodo Scotland e della possibilità di mutuare i ciriteri operativi di un sistema di protezione che si fonda sulla creazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare, deputato ad intervenire nei casi di violenza domestica, grazie al raccordo di un tutor indipendente.

Scarica qui il programma dettagliato.

 

Ecco l’articolo scritto a quattro mani con la Dott.ssa Anna Lorenzetti, pubblicato sulla rivista giuridica online “Giudice Donna”

“L’articolo che proponiamo è il frutto della riflessione condivisa con Anna Lorenzetti intorno alla percorribilità di ipotesi di giustizia riparativa nel contesto dei reati legati alla violenza di genere a partire da una prospettiva teorica e dalla dimensione pratico-applicativa, nel tentativo di rinvenire una via di dialogo”.

Ecco l’articolo completo!

 

Il 23-24 marzo
presso Palazzo della Provincia autonoma di Trento
Sala Depero – Piazza Dante 15

Relazioni libere dalle violenze: una sfida per il cambiamento maschile”.
Su questo tema delicato e attualissimo la città di Trento ospita – venerdì 23 e sabato 24 marzo, nel palazzo della Provincia – il primo convegno nazionale.
Un momento di confronto indispensabile per tutti coloro che si interrogano sul fenomeno della violenza contro le donne e sui percorsi di possibile recupero degli autori.

Scarica il programma del convegno: parte 1 parte 2

 

Il 25 Novembre, 15 Dicembre, 26 Gennaio e l’8 Marzo
presso la Sala Galeotti dell’Università di Bergamo, in via De Caniana, 2

Cosa è la violenza di genere? Quali sono i numeri di questo fenomeno? Come e dove si manifesta maggiormente la violenza contro le donne? Bastano le norme esistenti a far fronte a quello che sembra un tema sempre di drammatica attualità?

AIAF Lombardia Milena Pini sezione di Bergamo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo dipartimento di Giurisprudenza, organizza un ciclo di 4 seminari sul tema della violenza di genere analizzando, a partire da rappresentazioni cinematografiche fortemente significative, alcune riflessioni sui linguaggi e sulle modalità di espressione della violenza di genere negli ambiti sociale, psicologico e giuridico.

Scarica qui il programma degli incontri.

 

5 Incontri Formativi 2017
Il 27 Settembre, 18 Ottobre, 8-22 Novembre e 6 Dicembre
presso la Sala Lombardia in via Gallicciolli, 4 a Bergamo dalle ore 9.00 alle 13.30.

Scopo dell’iniziativa formativa è di orientare le azioni del sistema di servizi, a vario titolo impegnati nel contrasto alla violenza di genere, a una visione complessiva del fenomeno attraverso la messa a fuoco delle possibili forme di intervento attivabili che consentano di includere interventi specifici diretti anche agli autori della violenza, oltre a quelli centrati sul sostegno alle vittime.

Il corso è su invito e rivolto a:

  • operatori di diverso profilo professionale (psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, ostetriche) dei Consultori Familiari pubblici e operatori sanitari delle strutture ospedaliere afferenti alle ASST della provincia di Bergamo;
  • operatori di diverso profilo professionale dei Consultori familiari privati e delle strutture sanitarie private accreditate che hanno aderito alle reti interistituzionali antiviolenza;
  • referenti dei Servizi territoriali dei Comuni capofila, degli Organismi istituzionali e delle Associazioni del Terzo Settore coinvolti, a vario titolo, nei progetti delle reti interistituzionali antiviolenza di Bergamo e Treviglio (Centri Antiviolenza, Caritas, Uffici scolastici, Forze dell’Ordine, Ordine dei medici, etc.); - Responsabili, referenti e operatori dei Servizi Minori e Famiglia.

L’intervento dell’avvocato Roberta Ribon sui profili giuridici della presa in carico dell’autore di violenza si focalizza sull’analisi delle numerose intersezioni tra paradigma giuridico e paradigma socio sanitario nella prospettiva di incentivare una virtuosa capitalizzazione da parte degli operatori tutti di forme di proficuo intervento trattamentale.

Scarica qui il programma dettagliato.

 

13 settembre 2017
Se la violenza è di casa: professionisti a confronto
Auditorio Lucio Parenzan – Bergamo

Il convegno è pensato come una giornata di studio nella quale i relatori coinvolgeranno la platea, composta da professionisti del modo sanitario e giuridico, per condividere strategie di approccio ai nuovi bisogni che nascono dall’impatto sulle famiglie dei cambiamenti culturali, sociali ed economici.

La giornata di lavoro prevede l’illustrazione di aspetti teorici dei modelli di intervento proposti anche attraverso diversi casi clinici e video illustrativi.

L’avvocato Roberta Ribon, introducendo il tema della mediazione penale reo – vittima quale strumento privilegiato di Giustizia Riparativa, propone uno “spazio della possibilità” nel quale poter pensare di costruire una risposta anche di tipo mediatorio ai casi di abusi domestici, sul presupposto della condivisa disponibilità a dotarsi di “contenitori” di pensiero e di pratica in grado di recuperare la dimensione della progettualità per la persona dei percorsi di giustizia e della pena.

 

Qui il programma dettagliata del convegno.